I
piedi sono le nostre radici, sono il nostro punto di contatto con le
energie della terra, costituiscono la base su cui poggia tutta la nostra
struttura corporea. Nei piedi troviamo il punto di partenza dei riflessi
nervosi in direzione dei differenti organi e, inoltre, il piede costituisce
una sede importante del sistema circolatorio e vascolare. La pianta
del piede infatti è come una spugna che, attraverso la compressione
esercitata dall’atto del camminare, favorisce il ritorno del sangue
venoso verso il cuore.
La
teoria riflessologica presuppone l’esistenza di strutture anatomiche
che collegano aree somatiche a punti del territorio cutaneo: la stimolazione
di questi, evocando precise risposte a livello neurologico, tende a
ristabilire una situazione di equilibrio e ad attenuare l’eventuale
sintomatologia dolorosa.
Uno degli effetti primari di una stimolazione eseguita sulle zone riflesse
porta ad una immediata sensazione di grande rilassamento. Allentare
le tensioni nervose può dare risultati apprezzabili fin dalle
prime sedute, soprattutto in quei soggetti che tendono a somatizzare
anche le più piccole contrarietà.
Un
secondo importantissimo risultato che immediatamente si ottiene attraverso
un trattamento riflessologico è la depurazione: drenare e disintossicare
attraverso le vie di eliminazione è infatti uno degli obiettivi
determinanti di questa tecnica.
Il terzo aspetto riguarda il riequilibrio energetico. Il nostro corpo
è governato da ritmi ben precisi e da una circolazione di energie
che si integrano a vicenda. Un’alterazione di questo equilibrio
porta automaticamente ad uno scompenso a carico di qualche organo che
entra in una fase di sofferenza.
Che
cos’ è un riflesso:
Il riflesso è una risposta involontaria, obbligata, a uno stimolo
iniziatosi dai ricettori nervosi esterni o da quelli interni, trasmesso
al midollo spinale attraverso vie centripete ben definite. Possiamo
quindi facilmente comprendere come la stimolazione di zone periferiche
ben determinate possa creare, a livello cerebrale, delle risposte particolarmente
interessanti.
Tutto il nostro corpo è sede di riflessi nervosi ma esistono
delle zone in cui questi riflessi sono maggiormente presenti e attivi.
Queste zone sono localizzate nella testa, nelle mani e nei piedi, come
appare evidente dalla proiezione della mappa cerebrale del corpo umano
in cui la superficie occupata appunto dalle estremità ricopre
zone molto più vaste di quelle di altri organi.
CENNI
STORICI
Le
origini della riflessoterapia sono antichissime. E’ infatti facilmente
intuibile come, sin dagli albori della sua storia, l’uomo malato
abbia cercato attorno a sé quanto poteva dargli sollievo e istintivamente
utilizzò le proprie mani che gli offrivano l’immediata
possibilità di “portar soccorso” direttamente alla
parte malata attraverso diverse forme di toccamento: nasceva così
il Massaggio, integrato poi con altri elementi che la natura metteva
a disposizione dell’uomo.
E’ fondato pensare che già cinquemila anni fa, in India
e in Cina, fosse noto un trattamento di punti particolari situati sulle
mani e sui piedi mediante la pressione. La diffusione di questo massaggio
è provata storicamente da un dipinto murale rinvenuto nella tomba
di un medico a Saqqarah, in Egitto. Sono rappresentati due terapeuti
(di pelle scura) che stanno inequivocabilmente eseguendo un massaggio
riflessologico sulle mani e sui piedi.
Si ipotizza che questo particolare tipo di massaggio abbia trovato applicazione
in altre parti del mondo, come, per esempio, nel continente americano.
In proposito non esistono prove fondate ma, dato che presso le tribù
indiane dell’America del Nord si utilizza da sempre questo metodo,
non è azzardato pensare che i pellerossa lo abbiano appreso anticamente
dagli abitatori dell’America centrale o meridionale: i Maya o
gli Incas.
Secondo il dottor Harry Bond Bressler, che fu il primo a compiere ricerche
storiche sulla riflessologia, in ogni tempo e in ogni luogo della terra
si trovano sporadiche notizie che riguardano questa metodica.
Bibliografia
D. Piazza-A.Maglio, “Riflessologia”,
De Vecchi editore |