IDROTERAPIA
Come è possibile che frizioni fredde, bagni totali o parziali in acqua fredda o calda, docce, bagni di vapore, fasciature umide, compresse fredde e quant’altro l’idroterapia può offrire riescano a risolvere o migliorare notevolmente gambe gonfie, vene varicose, dolori articolari e muscolari, mal di testa, acne, raffreddori, stitichezza, difficoltà digestive, ipertensione arteriosa, bronchiti?
Un tentativo di spiegazione potrebbe essere il seguente: l’acqua fredda, applicata sulla parte infiammata, esercita una azione decongestionante; nel contempo la differenza di temperatura fra l’acqua e l’organismo determina salutari fenomeni di vasocostrizione e di vasodilatazione, nonché un’appropriata e utile stimolazione dei terminali nervosi che, numerosissimi, sono presenti sulla pelle.
Non sono poi da trascurare tutti quegli stimoli meccanici, chimici e persino elettrici che le varie pratiche idroterapiche sono in grado di trasmettere all’organismo intero.
L’insieme di questi effetti, indotti da un semplice elemento naturale utilizzato con sapienza, è probabilmente in grado di rafforzare l’equilibrio psicofisico, di stimolare la forza vitale organica e di aumentare le reazioni di difesa.
A questo proposito lo stesso parroco Kneipp, che mise a punto e sperimentò questa pratica terapeutica, suggeriva che “disciogliere, eliminare e rinforzare sono le tre proprietà dell’acqua che a noi bastano”.
Per quanto riguarda le modalità con le quali praticare l’idroterapia, Kneipp afferma con decisione che: “In base all’esperienza fatta, l’acqua quanto più è fredda, tanto meglio è”. Tuttavia ogni applicazione deve essere usata gradatamente, cominciando da un grado leggero fino al più elevato; e questo vale soprattutto per i principianti, le persone deboli, le persone molto giovani o molto anziane, gli ammalati e coloro che hanno poco calore naturale.
CENNI STORICI
Un tempo quando medicina e religione non erano nettamente separate, l’impiego dell’acqua aveva essenzialmente un significato rituale: non serviva solamente per allontanare le impurità dal corpo, ma anche per detergere l’anima. Per questo, in molte delle civiltà antiche, il fiume principale che attraversava il territorio era considerato sacro. Si pensi al Tigri e all’Eufrate per gli Assiro-Babilonesi, al Gange per gli Indù, al Nilo per gli antichi Egizi.
Nella Bibbia e nel Vangelo sono numerose le pagine che citano l’acqua e il fango come mezzi necessari per la purificazione e la guarigione del corpo e della mente.
Gli antichi romani, ovunque si trovassero, costruivano grandiosi edifici termali che diventavano il centro della vita culturale ed economica della città.
Molti furono i veri e propri pionieri che attraverso un lavoro di sperimentazione personale e di ricerca, perfezionarono e misero a punto tecniche antiche e metodiche nuove per affrontare le più svariate malattie, e un enorme contributo deriva dall’abate Sebastian Kneipp che, leggendo un libricino sull’utilizzazione dell’acqua fredda, capì che i suoi mali e lo stato di debolezza generale che lo affliggevano potevano essere affrontati e risolti praticando quelle terapie. Il risultato fu così sorprendente che da quel momento Kneipp affiancò alla cura delle anime anche quella dei corpi e proseguì per oltre 30 anni la sua opera di bene.
Bibliografia
Dr. Paolo Pigozzi, “Il grande libro delle terapie naturali”, ediz. Demetra