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IRIDIOLOGIA

 

 

Gli occhi, considerati da sempre lo specchio dell’anima, sono, secondo l’Iridologia, anche lo specchio del corpo e ne riflettono lo stato di salute. In effetti l’iride è in grado, grazie al suo stretto legame con il cervello, di registrare qualsiasi alterazione dell’equilibrio organico esprimendola con una contrazione o un rilassamento del muscolo irideo.
Ma la sua funzione è ancora più specifica poiché permette di individuare dei disturbi organici grazie all’osservazione della parte colorata dell’occhio che presenta modificazioni, sia a livello di pigmenti, che strutturali, attraverso una serie di segni mutevoli come venature, macchie, raggi, ogive, variazioni di colore. In base alla forma che assumono queste alterazioni del tessuto irideo e alla loro collocazione è possibile avere informazioni su eventuali perturbazioni metaboliche, organiche, psichiche ed energetiche, nonché rilevare problemi a carico di una zona specifica dell’organismo. L’iride è infatti una mappa fedele del corpo umano nella quale vengono rappresentati, divisi per settori, gli organi e le diverse funzioni vitali.

L’obiettivo dell’Iridologia è quindi la valutazione di eventuali squilibri psico-fisici dell’organismo.
L’iridologia permette l’osservazione del “terreno”, cioè della predisposizione ad alterazioni funzionali ed organiche. Non è un metodo diagnostico in senso convenzionale.

L’iridologia fornisce precise informazioni riguardo:
• l’equilibrio psico-neuro-endocrino
• l’entità del sovraccarico tossinico
• la capacità di eliminazione dei residui metabolici

CENNI STORICI

La storia della moderna Iridologia inizia nel 1836 quando Von Peczely, un ragazzo ungherese di appena dieci anni, tenta di liberare una civetta intrappolata in una siepe e inavvertitamente le rompe una zampa: subito nei grandi occhi gialli della civetta compare una linea nera.
L’episodio impressiona il ragazzo soprattutto perché mentre cura l’animale nota che la linea nera si schiarisce sempre più e diventa bianca quando la civetta è guarita. Von Peczely non dimenticò tale evento e allorché, all’età di 41 anni, si laureò in medicina applicò poco alla volta i principi dell’Iridologia. Dopo anni di osservazioni di iridi arrivò così a formulare una mappa dell’iride che considerava circa 40 localizzazioni di organi. Da questa mappa derivano quelle attuali in cui i punti di corrispondenza si assommano a 160.
La lettura delle malattie attraverso gli occhi inizia quindi per caso e si convalida tramite la sperimentazione pratica.


Bibliografia
R.Lanza, “Iridologia in naturopatia”, ediz. Espace bleu